Dimagrimento localizzato: è possibile?

Dr Antonio Lo Savio - dimagrimento localizzato

Dott. Fulvio Marzatico, Dott. Massimo Negro Tratto dalla rivista “Sport e Medicina” n°6, 2010 Edi Ermes.

Gli studi sulla composizione corporea mostrano come uomini e donne hanno caratteristiche fisiche differenti, con una diversa percentuale e distribuzione del grasso di deposito… Modelli di riferimento indicano per la femmina una quantità di grasso quasi doppia rispetto al maschio con una localizzazione regionale che interessa soprattutto l’aerea gluteo-femorale, mentre nel maschio i depositi lipidici interessano prevalentemente l’area tronco-addominale.
In parte queste differenze morfologiche coinvolgono meccanismi sesso specifici di natura ormonale, in parte fattori non ancora chiari.
Da sempre il grande quesito: è possibile un dimagrimento localizzato? E’ praticabile, cioè, una strategia nutrizionale e/o di supplementazione che possa agire maggiormente sulle aree normalmente “resistenti” al dimagrimento, rispettivamente glutei e fianchi per la donna, tronco e addome per l’uomo?
Per far chiarezza sull’argomento è stato pubblicato un importante Studio sulla rivista Annual Review of Nutrition da cui si possono estrarre due importanti acquisizioni:

  1. le differenze regionali di accumulo lipidico nel tessuto adiposo sono influenzate da fattori non sempre riconducibili a meccanismi di natura sesso specifica: con diete ad elevato apporto calorico/lipidico si ha una preferenza di accumulo di grasso nell’area gluteo-femorale per le donne rispetto agli uomini; mentre in condizioni di apporto calorico/lipidico bilanciato l’accumulo lipidico nel tessuto adiposo è maggiore per l’area addominale rispetto a quella gluteo-femorale in entrambi i sessi;
  2. le differenze regionali di smaltimento lipidico del tessuto adiposo non sembrano essere legate a meccanismi sesso specifici, sia in condizioni di digiuno, sia di alimentazione o di esercizio fisico: l’attività lipolitica è maggiore nel tessuto adiposo sottocutaneo dell’area tronco addominale sia per le donne, sia per gli uomini, normopeso o obesi. Quest’area fornisce oltre il 70% degli acidi grassi liberi (FFA), mentre solo il 15-20% dei FFA circolanti è garantito dalla lipolisi dell’area gluteo-femorale nei normopeso e fino al 30% circa negli obesi (uomini e donne) …

In altri termini nell’uomo in condizioni di eccesso nutrizionale e scarsa attività fisica l’accumulo di grasso interessa soprattutto la zona tronco-addominale e la ripresa dell’attività fisica e della riduzione di calorie stimola la lipolisi ossia la distruzione dei grassi nella stessa zona; nella donna invece in condizioni di eccesso nutrizionale e scarsa attività fisica l’accumulo di grasso interessa soprattutto la zona gluteo-femorale che presenta una maggior presenza di enzimi (lipoproteinlipasi), deputati a favorire l’accumulo dei lipidi stessi in tale zona, e da una maggior sensibilità all’effetto antilipolitico dell’insulina che ne ridurrebbe la possibilità di smaltimento.

L’unico studio al momento disponibile che dimostra come si possa intervenire sull’adiposità localizzata a livello delle cosce e dei glutei vede l’utilizzo dell’acido linoleico coniugato (Britsh journal of Nutrition)